Oggi abbiamo l’onore di dialogare con una figura straordinaria del giornalismo sportivo e culturale italiano, Rosanna Marani, una vera pioniera che ha infranto barriere e aperto nuove strade per le donne nel suo settore. Con una carriera che spazia dalla scrittura sportiva all’intrattenimento televisivo, passando per la musica e la poesia, la nostra ospite ha segnato un’epoca con il suo talento, la sua determinazione e la sua visione innovativa.
Dalla storica esperienza come prima donna a scrivere per La Gazzetta dello Sport nel 1973, alle interviste con icone come Gianni Rivera e Diego Maradona, fino alla vittoria di prestigiosi riconoscimenti come l’Ambrogino d’Oro e il Premio Alda Merini, la sua storia è un esempio di coraggio, passione e creatività.
In questa intervista, ripercorreremo i momenti più significativi del suo percorso professionale, i ricordi legati alle figure che ha incontrato, le sue battaglie per l’etica e il rispetto, e i consigli che vuole offrire alle giovani donne che aspirano a seguire le sue orme. Una conversazione intensa, ricca di spunti e ispirazioni, che ci ricorda come talento e determinazione possano davvero cambiare il mondo.
Nella foto di Fabio Bozzani: Serena Gentile, Andrea Celentano e Rosanna Marani
1)Lei è stata la prima donna a scrivere per “La Gazzetta dello Sport” nel 1973. Quali sfide ha affrontato entrando in un ambiente giornalistico prevalentemente maschile?
Tutte le sfide possibili ed immaginabili per una ragazza che decide di scardinare le regole del “ma dai”, “non è possibile”, “non succederà mai”, “sono cose da uomini”: entrare nella roccaforte del maschio, il tempio del calcio, dello sport come era considerata a quel tempo, la rosea. E’ uscito quest’anno “Pezzi di colore di Franco Bonera, un mio collega di allora, giovanissimo, che nel libro molto interessante, racconta il suo percorso e che scrive anche del mio arrivo in Gazzetta e del terremoto che provocò. Si creò una compagine guerrigliera, (mi accontento di definirla ridicola) contro di me il FAM, il Fronte Anti Marani. Credo di non aver altro da aggiungere.
2)Nel corso della sua carriera, ha intervistato figure iconiche come Gianni Rivera e Diego Maradona. Quali ricordi conserva di questi incontri?
Con Gianni Rivera sono ancora in buoni rapporti, è una bella persona. A lui devo la mia carriera e mi ha regalato tanti ricordi, tutti molto potenti. E gli devo riconoscenza perenne. E’ stato uno dei miei testimoni delle mie seconde nozze. Ho intervistato Diego molte volte, addirittura vanto una intervista di Maradona muto in silenzio stampa, mi rispose a gesti , l’ho travestito da Babbo Natale e non ha voluto niente altro che il costume per divertire i suoi nipoti. Ho ricevuto la sua maglia in regalo per i miei 70 anni. Non posso dire altro che bene, mi ha lasciato il ricordo di un uomo fragile, ma pieno di umanità.
Nella foto di Fabio Bozzani: Ieri e Oggi, con la foto nel Famedio de La Gazzetta dello Sport
3)Ha condotto “Bar Sport” su Telenorditalia, diventando la prima donna a presentare un programma sportivo in TV. Come ha vissuto questa esperienza pionieristica?
Con molta paura di sbagliare, ma con tanto orgoglio.
4)Oltre al giornalismo sportivo, ha scritto testi per artisti come Rita Pavone e Domenico Modugno. Come è nata questa passione per la scrittura musicale?
Ho collaborato con l’allora RCA ed ho scoperto questa vena: l’amore per le parole.
5)Nel 2013 ha vinto il Premio “Alda Merini” di Poesia con la lirica “Veglia”. Cosa rappresenta per lei la poesia e come si integra nel suo percorso professionale?
Rappresenta un punto di partenza per altre scoperte della mia personalità, l’arricchimento delle mie esperienze, l’appagamento della mia curiosità di sperimentatrice.
Nella foto: il tesserino di riconoscimento di Rosanna
6)Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui l’Ambrogino d’Oro nel 2015. Quale di questi premi considera più significativo e perché?
Considero come premio significativo al di là dei premi che apprezzo infinitamente, della onorificenza che il Presidente Cossiga volle attribuirmi, sono Cavaliere al Merito della Repubblica per aver aperto strade precluse alle donne fino al mio arrivo, dell’Ambrogino d’Oro, del Premio Torretta, del premio Aldo Biscardi l’ultimo ricevuto questo anno, le trenta Tesi di Laurea che raccontano la mia storia.
7)Attualmente è impegnata nel volontariato e nella tutela degli animali. Cosa l’ha spinta verso queste cause e come si concretizza il suo impegno?
La ricerca dell’estetica nell’etica e dell’etica nella estetica. Mi spiego, la bontà è bellezza. L’etica è l’estetica dell’anima. Alla mia età, 78 anni appena compiuti, ho tanto bisogno di bellezza, di gentilezza. Sono vegana per rispetto verso me stessa, verso la natura, verso l’ambiente e verso gli animali, esseri senzienti come lo sono io. E non mangio esseri senzienti. Giornalmente mi impegno a divulgare informazioni su queste tematiche e a mettere in contatto chi ha bisogno di chi.
8)Guardando al panorama giornalistico odierno, quali cambiamenti nota rispetto ai suoi inizi, soprattutto riguardo alla presenza femminile nel settore sportivo?
Qualcosa è cambiato, qualcosa è restato identico. Sono molte per fortuna, le colleghe preparate, determinate, colte, professioniste e professionali. Mi piace ricordare tra loro, Paola Ferrari e Serena Gentile. Sono ahimè tante, ancora troppe le ragazzotte che ritengono di essere giornaliste d’assalto presentandosi in TV quasi in mutande. Ritengo il senso del ruolo fondamentale nella vita. Non si va al cimitero in bikini a trovare i propri cari e neppure in tacchi a spillo e minigonna al supermercato a fare la spesa.
9)Quali consigli darebbe alle giovani donne che aspirano a intraprendere una carriera nel giornalismo sportivo?
Credere in se stesse, studiare, documentarsi, persistere con determinazione e fare dei no, l’asta per superare l’ostacolo come farebbe una atleta ben allenata.
Foto prese dal blog di Rosanna Marani: https://lortodirosanna.wordpress.com/
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