Home NewsPatente e cancro: l’Italia ha un problema. Ecco la proposta

Patente e cancro: l’Italia ha un problema. Ecco la proposta

La Società Italiana di Medicina Certificativa chiede una riforma urgente per garantire il diritto alla mobilità e all'inclusione a chi ha superato la malattia

by Tietta
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Un acceso dibattito si è tenuto oggi a Roma, presso la Sala Stampa di Palazzo Montecitorio, sul tema patente e malattia oncologica. In occasione della presentazione del VII Congresso Nazionale SIMCe (Società Italiana di Medicina Certificativa), è emersa con forza la denuncia di una lacuna normativa che penalizza ingiustamente i pazienti guariti. Medici, associazioni e istituzioni chiedono una riforma per garantire sicurezza e inclusione.

Disparità territoriali e diritti negati

Il nodo centrale della questione, come evidenziato durante l’incontro alla Camera dei Deputati, è l’assenza di linee guida nazionali. Senza una legge quadro, la valutazione dell’idoneità alla guida per chi ha avuto un tumore è affidata alle singole Commissioni Mediche Locali. Queste commissioni operano però con criteri disomogenei, creando una palese disparità di trattamento tra cittadini. Un paziente dichiarato idoneo in una provincia potrebbe non esserlo in un’altra, nonostante la piena remissione. Questa situazione costringe le persone a giustificare continuamente la propria salute fisica e mentale, violando il diritto alla mobilità e all’inclusione sociale.

L’appello delle istituzioni

Il Presidente SIMCe, Giorgio Ruggeri, ha sottolineato l’urgenza di una riforma: “la medicina moderna consente […] a migliaia di pazienti di tornare a una vita piena e attiva. È inaccettabile che la legge resti ferma a logiche di esclusione”. Al confronto hanno preso parte importanti figure istituzionali: l’On. Fabio Rampelli, Vice Presidente della Camera, l’On. Enzo Amich (Commissione Trasporti), l’Ing. Gaetano Servedio (Motorizzazione Civile), Francesco Osquino (UNASCA), Lucia Vecere (ACI) e Vincenzo Farabella (FISH). Tutti hanno convenuto sulla necessità di superare l’attuale discrezionalità con parametri clinici aggiornati.

Una proposta di riforma dalla SIMCe

L’On. Rampelli ha ribadito che sicurezza e salute devono convivere in una normativa moderna. Facendo eco a questo principio, la SIMCe ha annunciato l’impegno a redigere una bozza di linee guida condivise da presentare al prossimo Congresso nazionale. L’obiettivo è introdurre un sistema trasparente e digitalizzato che rispetti il percorso di guarigione. L’evento di oggi (Via della Missione 4, Roma) rappresenta un segnale forte: la politica intende costruire una normativa equa, riconoscendo che “la patente non è solo un documento, ma uno strumento di libertà”.

A cura della redazione

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