Mirko Zanni
ORGOGLIO ITALIANO
L’azzurro ha conquistato uno storico bronzo nel sollevamento pesi alle Olimpiadi di Tokyo
“Quando ho realizzato di aver vinto il bronzo olimpico, ho provato una gioia indescrivibile che non riesco ad esprimere adeguatamente con le parole. Per un istante, tutto si è fermato intorno a me. Mi sono passati davanti agli occhi dieci anni di vita sportiva e ho rivissuto ogni momento che ho dovuto affrontare per arrivare a vincere questa meravigliosa medaglia: le vittorie, ma anche le sconfitte, le delusioni, i periodi bui in cui avrei voluto gettare la spugna e non l’ho fatto. Quando questo flashback si è dissolto, sono tornato improvvisamente alla realtà, travolto dagli abbracci dei tecnici, del segretario di federazione, di tutti quelli che erano lì. E’ stato un momento davvero magico”. Viso pulito, sguardo sornione. Mirko Zanni è medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Tokyo, in Giappone, nel sollevamento pesi, categoria 67 kg. Gentile e delicato, sulla pedana olimpica, il portacolori del gruppo sportivo dell’Esercito si è trasformato in un supereroe, capace di alzare complessivamente 322 kg (nuovo record italiano) per agguantare una storica medaglia di bronzo per il movimento pesistico italiano (foto di Mezzelani GMTSport)
Mirko, quante volte hai sognato questa medaglia e cosa hai provato, quando hai realizzato di essere riuscito a salire sul podio olimpico?
“Quando ho capito di essere arrivato terzo, ho provato una forte emozione, una gioia incontenibile. In trenta secondi, ho rivisto il film della mia vita sportiva e tutto quello che ho dovuto passare per arrivare a vincere questa medaglia. E’ stato un momento davvero magico che ha dato senso ai sacrifici e alle rinunce che ho affrontato in questi anni e che rifarei altre mille volte. Per me il podio olimpico è un grandissimo traguardo, ma sicuramente non rappresenta la fine della mia carriera”.
Il tuo bronzo rappresenta un successo storico per la pesistica italiana. Fin dove pensi che potrà arrivare questo Mirko Zanni in formato olimpico?
“Sì, il mio è senza dubbio un successo storico per il sollevamento pesi azzurro. Non so ancora fin dove potrò arrivare ma sono sicuro che questo successo rappresenti solo un punto di partenza e non di arrivo. Molti credono che sia difficile ritrovare le giuste motivazioni dopo aver conquistato una medaglia alle Olimpiadi ma, dopo aver provato la gioia immensa di salire sul podio olimpico, non mi sfiora neanche lontanamente il pensiero di ritirarmi dalle competizioni ed anzi ho voglia di rivivere ancora e presto altri momenti come questo. Quando sperimenti un turbine di emozioni così profondo, forse, poi, non puoi più farne a meno, Sono orgoglioso e felicissimo di questo bronzo, ma non mi sento del tutto realizzato, voglio fare di più”.
A causa della pandemia da Coronavirus, questa edizione dei Giochi Olimpici è stata segnata dall’assenza di pubblico in sala e da innumerevoli altre restrizioni. Che Olimpiade è stata?
“E’ stata un’Olimpiade molto particolare: ovviamente vigeva l’obbligo di indossare la mascherina e non siamo mai potuti uscire dal villaggio olimpico se non per andare agli allenamenti e alle gare. Devo ammettere, però, che sono arrivato a Tokyo con le idee chiare, con l’obbiettivo di fare bene, non volevo tornare a casa a mani vuote e, quindi, ho provato ad alienarmi da tutto ciò che mi accadeva intorno, concentrandomi solo su me stesso. Non mi sono pesate le restrizioni e in Giappone ho trovato la mia gioia più grande: la medaglia”.
A chi vuoi dedicare questa straordinaria medaglia di bronzo?
“Un pensiero particolare va a mia mamma, al mio papà e a mia nonna che mi sono sempre stati vicino e che mi hanno supportato e sopportato in tutto e per tutto, facendomi sentire la loro presenza anche da lontano e aiutandomi a superare situazioni davvero difficili. Non potevo desiderare famiglia migliore. Una dedica speciale, invece, è per mio nonno che non c’è più ma che, quando ero bambino mi ripeteva sempre che, un giorno, avrei fatto qualcosa di veramente importante nella mia vita. Aveva ragione e sono convinto che nell’ultima alzata, in gara a Tokyo, lui fosse in pedana con me. Infine, non posso non ringraziare anche chi mi ha iniziato a questa specialità nella Pesistica Pordenone di Dino Marcuz e Luigi Grando, tutti i ragazzi del centro olimpico con cui mi alleno dal 2018 e Sebastiano Corbo e, in ultimo ma non per ultimo, il gruppo sportivo dell’Esercito che mi ha permesso di trasformare la mia passione in un lavoro e di allenarmi con maggiore serenità
Adesso, quali sono i tuoi programmi per il dopo-Olimpiadi e quali sono i tuoi progetti per il futuro?
“Ritornerò per un po’ a casa dalla mia famiglia che non vedo da molto tempo. Il mese di agosto sarà tutto per me ma, ovviamente, senza interrompere completamente gli allenamenti. Voglio godermi l’estate, prima di ricominciare ad allenarmi a pieno regime in vista delle prossime Olimpiadi di Parigi 2024 dove voglio essere protagonista. Quanto ai miei progetti per il futuro, invece, mi piacerebbe molto far conoscere meglio il movimento della pesistica italiana, perché è la base di ogni specialità sportiva, è uno sport completo e non è vero che è dannoso per il fisico”.
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