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In uno spettacolo del grande coreografo e ballerino britannico il dramma dell’immigrazione
“Xenos”, straniero: è lo spettacolo della Akram Khan Company che ha debuttato ad Atene.
Un cupo universo fatto di occlusioni ed esclusioni (le corde) che allacciano il corpo.Khan è uno dei più famosi e prolifici coreografi e ballerini del Regno Unito ed è diventato noto ad un pubblico molto più ampio quando insieme alla sua compagnia si è esibito alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Londra 2012 di Danny Boyle.“Xenos” per Khan è l’uomo confinato nel nostro tempo e i lacci ricordano il milione di soldati indiani che combatterono per l’Impero Britannico durante la seconda guerra mondiale, ma alludono anche ai milioni di immigrati che l’occidente rifiuta.
La memoria che sfugge mentre il mondo perisce.
“Lo spettacolo è una riflessione sui sintomi di quel che affrontiamo, la xenofobia – ci spiega Akram Khan – erano sorte analoghe riflessioni poco prima della seconda guerra mondiale o prima della prima guerra mondiale.
E’ davvero una visione distorta la nostra oppure non facciamo che mettere il pubblico davanti allo specchio?”L’immigrazione è il problema maggiore, la chiave che schiude o condanna il futuro.
Per Khan la xenofobia è stato il motore della soluzione Brexit ma Londra è una dimensione molto diversa dal resto d’Inghilterra.
Nella maggiore metropoli di Gran Bretagna c’è il sentimento di integrazione tra culture e comunità.
E c’è almeno in parte un reale senso di empatia. “Siamo un po’ come su un’isola all’interno di un’isola”, spiega.Dopo il debutto ad Atene “Xenos” sarà portato in Australia, Germania, Austria, Gran Bretagna e non solo.