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Intervista a Paola Saulino, Da Regina dei Social al #Porncup

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PAOLA SAULINO, DA REGINA DEI SOCIAL ALLA #PORNCUP

Per INTERNATIONAL BLOG by MIRAFLORES PRESS

Mezzo milione di followers sui social e una grande certezza: “Sono una persona potente, un genio della comunicazione”. Paola Saulino non è una ragazza a cui piace volar basso. Col suo PompaTour e con il resoconto hot dei Mondiale di Calcio Russia 2018 all’insegna dell’hashtag #PornCup è riuscita a far parlare di sé tutto il pianeta. Le impression dei suoi post – ovvero le persone che li visualizzano anche senza aver cliccato like alle sue pagine – raggiungono gli 8 milioni ed hanno toccato punte persino doppie nel momento clou del PompaTour. Con questi numeri, se scendesse in politica, un posto in Parlamento le spetterebbe ad occhi chiusi. “E sarebbe anche ora, perché gli italiani hanno bisogno di una sveglia”. C’è un popolo pronto a tutto pur di conquistare una nuova foto, un nuovo video, una nuova provocazione. Pur di intervistarla, sono arrivati persino dagli States e dal lontano Oriente. Il suo merito: aver sdoganato il sesso e aver avuto il coraggio di raccontare ciò che le altre donne pensano soltanto e di averci messo la faccia dicendo le fantasie proibite che ogni uomo ha. “A me viene tutto naturale, sono come mi vedete – racconta – d’altronde, nel mio caso vale la regola delle 3 C: cinema, calcio e cazzo. Queste sono le mie tre passioni”. Nel 2016 lanciò la sfida a Matteo Renzi: chi avrebbe votato “no” al referendum voluto dal leader del Pd, avrebbe avuto in premio la partecipazione al suo “PompaTour”. Fin troppo semplice immaginare il premio in palio. “E il no ha vinto, chi può dirlo se per merito mio? – aggiunge Paola – fatto sta che dopo quel successo, alle recenti elezioni nazionali hanno boicottato il mio profilo, me l’hanno oscurato e persino dall’America si sono interessati alla mia proposta”. Visto l’esito del referendum e siccome vale il detto per cui ogni promessa è debito, Paola Saulino fu protagonista di un Tour in giro per l’Italia durante il quale incontrò 700 uomini. Le tappe furono prese d’assalto. Non mancò qualche inconveniente logistico, ma il popolo del “no” dimostrò di essere pronto ad ore di fila pur di conquistare l’ambito premio. “Sarà per quello che il mio profilo Instagram quest’anno mi è stato restituito solo dopo l’esito del voto? Avevano paura di quello che avrei potuto suggerire ai miei followers, ecco la realtà. Imparata la lezione del referendum, qualcuno ha agito per mettermi in silenzio. Ma non riusciranno mai. Non mi chiuderete mai la bocca…”. Anche in questo caso, Daily Mail, The Sun e Russia Today le dedicarono ampi servizi. Un fenomeno social mondiale. Più di recente, i Mondiali di Russia sono diventati l’oggetto della discussione dei suoi video. Più che di tecnica e tattica, gli argomenti affrontati furono legati a lunghezze e durate. Non legati alle partite. “Per i calciatori provo un’attrazione irrefrenabile… e loro per me. Sono napoletana e tifo per la mia squadra. E se Carlo Ancellotti dovesse regalarci lo scudetto… sarei pronta a ricominciare col mio PompaTour”. Insomma, dar scandalo fa parte del suo dna. Nulla di costruito. Tutto naturale. Il segreto del successo sta lì. Ma non solo. Due lauree in Comunicazione e Imprenditoria e creatività per l’industria dello spettacolo sono arrivate entrambe con votazione massima e lode annessa. Da pochi giorni ha iniziato una collaborazione con Il Giornale che le offrirà l’opportunità di parlare ai lettori una volta a settimana. Giusto per dimostrare che non c’è solo corpo ma tanto cervello. Una laurea in Comunicazione unita agli studi da attrice le hanno dato l’input per costruire un personaggio divenuto oggetto del desiderio (e delle antipatie) di milioni di italiani. Tutti la amano e molti la odiano. Finchè se ne parlerà, i suoi numeri sono destinati a decollare. D’altronde per lei la trasgressione fa parte della quotidianità. Raccontare le sue esperienze può avvenire nella hall di un albergo così come nel pre-set di un video per i social. “Adoro il sesso, nella sua forma d’amore per gli altri. Amo la sensazione di avere il potere di donare piacere”.

Perché tutto questo successo?

Perché sono andata oltre gli stereotipi del falso perbenismo, ho intellettualizzato l’aspetto tipicamente sessuale di un rapporto. Ho aiutato gli italiani ad andare oltre i luoghi comuni: io ho imparato a non aver paura di essere estranea alla massa, al fatto di non avere bisogno di consenso per quello che dico. E poi diciamolo: i miei haters sanno più cose mie di chi mi ama… Forse perché dietro l’odio si nasconde solo la volontà di essere come me. Ma non possono…

Che cosa è il PompaTour?

Il PompaTour è stata l’idea che ha portato Paola Saulino sulla… bocca di tutti.

Quello è stato l’esempio di cosa intendo per women empowerment: io sono un esempio di diversità, mi propongo in modo diverso. È stato un esperimento sociale che mi ha lasciato un gran male alla mascella, mi ha fatto comprendere la difficoltà logistica di organizzare un evento simile e mi ha messo in contatto con oltre 700 uomini. Ho sentito in me il potere di donare piacere agli altri, sdoganando il rapporto orale. Non lo rinnego, se tornassi indietro lo rifarei.

Cosa potrebbe spingerti a rifare un PompaTour, come richiesto dai tuoi followers?

Per un motivo personale, per raccontare una rivoluzione sessuale sfociata ormai nel mondo dell’intellettualismo, o magari per farne un documentario. Io non escludo il porno, adoro l’erotismo e la sensualità, ma non sopporto che altri mi diano delle regole. La regola sono io! E l’industria… sono io.

Paola Saulino fa… tutto da sé.

Dai social al montaggio dei video, il merito è tutto mio. Io sono l’azienda di me stessa, l’imprenditrice del mio personaggio. Anche col PompaTour, ho portato in giro per l’Italia una mia idea. Lo ripeto: una mia idea. Ecco perché non mi svenderei per quattro spicci in una pellicola dell’industria hard. Io lotto per cambiare il mondo con le mie provocazioni, per far uscire gli italiani dall’inettitudine in cui sono finiti. Altro che prendersela con me: i cittadini pensino a fare i cittadini e i politici a governare l’Italia. Al sesso ci penso io…

Di recente i tuoi Mondiali a luce rosse hanno raggiunto centinaia di migliaia di visualizzazioni.

In mancanza dell’Italia… si parlava di Paola Saulino e dei suoi Mondiali di Caxxo! L’idea era nell’aria, ho trovato il modo per raccontare il calcio nell’anno in cui la nostra Nazionale non si giocava nulla. Con l’hashtag #PornCup ho raccontato un Mondiale… imperdibile. E poi amo il calcio. Ho già detto la regola delle 3C, e i calciatori sono sempre nei miei pensieri. Adoro la loro forza, la loro voglia di avermi, il loro desiderio di soddisfarmi. Amo il calcio e tifo Napoli. Se arrivasse lo scudetto, il secondo PompaTour potrebbe iniziare…

Che riscontro hai avuto?

I Mondiali mi hanno fatta seguire ancor di più dagli uomini. Una cosa mi fa ridere: ho mezzo milione di followers e dieci milioni di impression dei miei video. Di questi, la metà sono donne che non hanno il coraggio di cliccare like e mi guardano solo per invidiarmi. Gli altri sono uomini che non superano i loro luoghi comuni, i loro limiti, le loro stupide autoconvinzioni e le loro false credenze imposte dalla società.

Tu sai di piacere?

Sì, indipendentemente da come mi vesto. Gli occhi cadono sempre su di me. Sempre. E io ricambio. L’uomo mi guarda occhi e seno, io con loro vado dritta al culo. Poi mi piace guardare altro… L’uomo deve farmi godere prima che sapermi farmi ridere: sfatiamo certi miti…

Tu ti definisci una “Scienziata della Comunicazione”.

È così: ho studiato come attrice nei teatri, mi sono specializzata in comunicazione creativa e ho applicato tutta la teoria sul mio personaggio. I risultati sono straordinari. Ho sviluppato la mia sensualità e ho associato contenuti. La gente mi guarda per il seno, il sedere e per quello che dico. Adoro che chi sta dall’altra parte dello schermo, sogni ed immagini pensando a me. Chi guarda il mio profilo deve essere ammirato e ispirato, io voglio ispirare potere.

Tu sei potente?

Sì, lo sono. Ma sono dalla parte dell’amore. E io diventerò sempre più potente perché la comunicazione sta cambiando e io l’ho capito prima degli altri.

I followes di Paola Saulino

Con mezzo milione di followers… guai a darti della influencer.

Eppure io influenzo molto più le persone rispetto a quelle che si auto-definiscono influencer. Un esempio? Il mio profilo è stato bloccato prima delle ultime elezioni. E com’è finito? Proprio col risultato che io auspicavo: ancora più visibilità. All’estero è stata data molta rilevanza a questa censura, ne hanno parlato negli States, in Inghilterra, in Australia e in Russia. La verità è che io influenzo e sposto l’ago della bilancia. E questo fa paura. Io ho proposto il PompaTour e il no ha vinto. Sarà stato merito anche mio?

E poi i tuoi numeri…

Sono reali, veri. Mai comprato un follower. Mai avuto un’agenzia, mai usato trucchetti o scorciatoie per far salire il numeri. Mi seguono mezzo milione di persone e mi sbirciano e scrutano quasi dieci milioni. Un italiano su 6 viene a vedere le mie foto e i miei video. La ragione sta nella trasparenza con cui faccio le cose: non ho paura di sporcarmi le mani, di metterci la faccia, di parlare di sesso senza pregiudizi. Di essere trasgressiva laddove mi piace esserlo, e di dire sempre la verità anche se questa può dar fastidio ai più.

Hai un’arma in più?

Il pubblico si rispecchia in quello che dico. Sente ciò che vorrebbe ascoltare più spesso. Trova un sesso intellettuale, intellettuale come sono io nel quotidiano.

Tant’è vero che per leggerti…

Si potrà comprare Il Giornale nel numero di sabato prossimo, 28 luglio, e troverete un mio contributo nella sezione Off della rubrica “Cultura Identità”. Parleremo di parole che hanno a che fare con l’identità italiana, la prima uscita non poteva che essere incentrata sul mondo del calcio.

Insomma, Paola Saulino amplia ancora i propri orizzonti.

Sono un fenomeno pop, capace di entrare nelle case degli italiani. Seguitemi e capirete il motivo. Non potrete più fare a meno di me. Io sono felice di quella che sono. Me lo sono guadagnato, sudato. Le volte che ho accettato un compromesso, non ho avuto nulla in cambio. Senza cavalcare l’onda e badando al sodo, ho ottenuto i miei risultati. E sono diventata così potente da tenere in pugno il desiderio e la voglia di milioni di italiani.

Un grande saluto e un abbraccio ai lettori di International Blog e Miraflores Press.

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Giulio Strocchi è un blogger che ha fondato International Blog due anni fa. Ha deciso di fondarlo per unire le sue conoscenze del mondo degli eventi, moda e spettacolo.

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