Il futuro sta arrivando più veloce che mai. La rapidità dell’innovazione tecnologica e della cultura digitale stanno radicalmente cambiando il modo in cui lavoriamo e viviamo.
I consumatori sono sempre più esigenti e i brand ogni giorno solo alla ricerca di innovazioni, esperienze e nuove forme di comunicazione per migliorare i loro prodotti e servizi.
Tra i settori in costante cambiamento e sempre alla ricerca di innovazioni, troviamo il food. Un cambiamento spinto sopratutto dalla costante crescita della popolazione mondiale e dall’evoluzione delle tendenze alimentari e di consumo.
Da un lato emerge una continua e costante ricerca di prodotti biologici, super-food in grado di garantire tutte le sostanze nutritive di cui abbiamo bisogno, materie prime a chilometro zero e soluzioni che sappiano coniugare benessere, qualità e velocità di preparazione. Dall’altro dobbiamo fare i conti con un mondo in cui le risorse alimentari iniziano a scarseggiare e i terreni su cui coltivare diminuiscono a vista d’occhio.
Secondo una ricerca condotta negli Stati Uniti, più del 50% dei Millenials preferiscono consumare prodotti biologici e che hanno un basso impatto ambientale. Lo studio sostiene inoltre che il 59% della popolazione tra i 25 e i 34 anni, utilizza uno smartphone o un tablet per ricercare ricette o ispirazioni.
Quali saranno le tendenze nel mondo del food che potrebbero affermarsi o esplodere in questo 2018 e che molto probabilmente inizieranno ad invadere anche i social media? Andiamo a scoprirne alcune.
Vertical Farms
Ormai i consumatori hanno letteralmente perso la fiducia nel sistema alimentare industriale e sono sempre più alla ricerca di ciò che viene chiamato Real Food, ovvero cibo sano, biologico e possibilmente a kilometro zero. La diminuzione dei terreni coltivabili, sta trasformando le città in luoghi di produzione di cibi sani che permettono di abbattere il consumo di suolo, acqua e pesticidi, garantendo ai consumatori di acquistare prodotti a chilometro zero. Tutto questo è possibile grazie alla diffusione delle vertical farms.
Su Instagram iniziano a comparire migliaia di contenuti con l’hashtag #verticalfarming, come le fantastiche insalate proposte da Good Bank di Berlino: una vertical farm che produce verdure e insalate proprio di fronte agli occhi dei clienti.
Good Bank trasforma intere aree urbane inutilizzate in fattorie produttive.
L’agricoltura indoor permette di offrire ai consumatori prodotti freschi tutto l’anno, anche agli abitanti di aree urbane densamente popolate. Oltre a ridurre notevolmente le emissioni di carbonio, l’agricoltura indoor utilizza anche meno acqua rispetto all’agricoltura tradizionale e non richiede l’utilizzo di pesticidi. I consumatori etici stanno diventando sempre più attenti alla salute iniziando a mettere in discussione la provenienza del cibo e l’effetto che ha sull’ambiente.
Vegan (is the new black)
Mai come in questo momento il cibo vegano sta attraversando un periodo di grande popolarità su qualsiasi canale di comunicazione, social compresi.
I piatti vegani sono comparsi sia nei menù dei ristoranti stellati, che in quelli delle grandi catene come McDonald’s e Pizza Hut. Ma tra le tendenze che si diffondono di più sui social media, ci sono i pasti vegani in vasetto. Uno dei fast food che sta letteralmente spopolando è il Tyme di New York, che propone di colmare il divario tra la domanda di cibo sano e delizioso e il ritmo di vita frenetico di una metropoli come New York proponendo pasti equlibrati e nutrienti, attraverso ricette che si ispirano alla cucina internazionale e 100% vegan.
Le racchiudono all’interno di pratici vasetti che possono essere sia riutilizzati che riciclati direttamente in ristorante. Inoltre hanno lanciato un hashtag #jairlife dove invitano i clienti a condividere le foto delle creazioni realizzate con i vasetti riutilizzati.
AI Food
L’intelligenza artificiale cambierà radicalmente il mondo del cibo. Molto presto saremo in grado di sapere da dove provengono i prodotti che mettiamo nei nostri piatti o semplicemente con una foto conoscerne la ricetta. Capire gli ingredienti, le giuste dosi e i tempi di cottura di un piatto senza conoscerne la ricetta, è una dote che solo pochi chef esperti sono in grado di avere. Tuttavia Nick Heynes, studente del MIT ha realizzato quello che da molti viene definito lo Shazam del cibo: Pic2Recipe utilizza l’intelligenza artificiale per riconoscere i pasti e prevedere le loro ricette, semplicemente analizzando una foto. Il software non analizza semplicemente la foto indovinando la ricetta, quanto piuttosto fa una lista degli ingredienti che crede siano presenti nella foto. Questi dati vengono successivamente incrociati con il database e vengono selezionate le 10 ricette plausibili in base alla foto ricevuta.
Anche Pinterest lo scorso anno ha annunciato Lens un aggiornamento per migliorare anche la user experience dei Foodies, dove gli utenti possono scattare foto di cibo e l’app è in grado di capire di cosa si tratta e di suggerirci le ricetta per ricreare il piatto. Inoltre l’utente potrà a restringere la ricerca in funzione del tempo a disposizione, della dieta o degli ingredienti necessari.
In un mondo ossessionato dalla food photography e dal conteggio delle calorie, il legame tra cibo e social media diventa sempre più forte. I brand di cibo e bevande dovrebbero sfruttare l’intelligenza artificiale per offrire un reale valore ai consumatori attenti alla salute e al benessere personale.
You are what you eat
Siamo sempre più consapevoli del fatto che ciò che mangiamo influenza il modo in cui ci sentiamo. Ed ecco che si diffonde la moda del mood food. Diverse ricerche scientifiche sostengono che vi è una forte connessione tra cibo e benessere mentale. Uno recente studio ha rilevato che una dieta ricca di verdure, pesce, olio d’oliva e noci riduce i sintomi della depressione nel 32% del campione analizzato. I marchi dovrebbero essere attenti a questa tendenza cercando di applicarla, quando possibile, nel loro percorso del cliente. Come ha fatto nel 2017 Pizza Hut, che ha lanciato la sua campagna contro il #BlueMonday, il giorno più triste dell’anno, proponendo una pizza con ingredienti, che combinati tra loro aumentavano nel corpo le principali sostanze chimiche che influiscono sulla felicità: serotonina, dopamina, endorfine e ossitocina.
Pizza Hut a lanciato la sua campagna social proponendo ai propri clienti di consumare la pizza guardando un video creato ad hoc per l’iniziativa, dove scorrevano immagini per migliorare l’umore, come gattini, cuori , tramonti, arcobaleni, nuvole e risate infantili.
Food Design 3D
Sui social tutti sappiamo che l’elemento visivo è il principale veicolo di comunicazione. Oggi gli chef di tutto il mondo, non solo quelli premiati e famosi, si impegnano sempre di più nella realizzazione di piatti che siano non solo buoni ma anche belli da vedere, trasformandosi in veri e propri progettisti. Immaginate quindi le potenzialità di abbinare progettazione visiva, modelli 3D ed algoritmi per realizzazione di un piatto. E’ quello che è riuscita a coniugare la pastry chef ed architetto Dinara Kasko, che attraverso l’utilizzo di un software che genera algoritmi per la programmazione visiva ha dato vita a 81 torte, ognuna della quali con forme e proporzioni uniche.
Anche se gli algoritmi hanno già rivoluzionato settori come l’arte e il design, ancora non hanno espresso tutto il loro enorme potenziale nel mondo del food. Aspettiamoci quindi che nell’era del cibo condiviso su Instagram, anche il 2018 sarà dominato dall’estetica dell’impiattamento. Nessun piatto sarà più preparato senza la certezza di poter essere fotografato.