Arriva nelle passerelle la moda spaziale
La moda non passa
Moda strana? No moda spaziale degli anni 60 che torna nei nostri armadi per rivoluzionarceli, tutto questo possiamo dire per evadere dalla realtà e tenerci lontani da una moda vista e rivista.
Negli anni 60 Cardin, Courrèges e Rabanne crearono una moda spaziale o extraterrestra, il termine non è importante, potete anche darlo voi, ma la cosa importante è che tutto questo per dirla alla Tommaso Marinetti fu sicuramente una moda futuristica, il tutto ispirate alle uniformi degli astronauti.
La moda ci fa viaggiare con la mente e ci fa rivivere un mondo sconosciuto e al tempo stesso affascinante, che è appunto quello della spazio, ma stando sempre al centro della terra o meglio con i piedi per terra.
Tutto questo è interpretato alla perfezione dallo stilista Valentino Des Ateliers e la sua moda è diventato un vero e proprio stile di vita, un mood che tutte noi vorremo nel nostro armadio e cosi si hanno i copricapi a forma di disco volante di Schiapparelli gli occhiali a mascherina molto avvolgenti di Balenciaga e i tessuti riflettenti come metallo liquido di Giorgio Armani ci invitano ad abbandonare le mura domestiche.
Favolosi gli impermiabili di PVC trasparenti visti alla sfilata di Salvatore Ferragamo, poi anche i berretti bombati nonché le minigonne firmati Dior, i guanti lunghi e gli stivali a calza con punta tonda di Fendi, i body elastici di spandex metallizzato firmati Saint Laurent.
Il pantalone a zampa da indossare con lo stivaletto alto in plateau, le camicette hippy, gli occhiali colorati in trasparenza: gli anni ’70 ci accompagnano da quest’estate. A giudicare dalle passerelle però è il vintage a spopolare anche in quest’autunno/inverno 2020-2021, perché anche la moda anni ’60 ha da ben dire la sua. Colori pop, le minigonne, i tagli di capelli corti, il dress code bianco e nero per dare vita a geometrie e ad abiti dal taglio dritto, occhialoni. Sono queste le ispirazioni da cui prendere spunto per un look anni ’60 in versione 2021.
Moda anni 60
Era il luglio del 1969 l’Apollo 11 diventava la prima missione con equipaggio ad atterrare sull’unico satellite naturale permanente della Terra: gli astronauti Buzz Aldrin e Neil Armstrong mettevano piede su una superficie che nessun essere umano aveva mai raggiunto in precedenza.
Questa nuova evoluzione porterà alcuni stilisti, tra i quali André Courrèges, Paco Rabanne e Pierre Cardin ad ideare un nuova moda, tutta nuova, innovativa, travolgente e anche un po’ bizzarra, un nuovo modo di vestire la donna.
André Courrèges fu tra i primi nella moda ad essere affascinato dall’esplorazione del sistema solare. A partire dalla sua collezione Space Age del 1964, l’abbondante utilizzo del bianco e dell’argento divenne presto un elemento distintivo dell’estetica dell’epoca. .
Lui oltre alla minigonna Courrèges ha contribuito anche a diffondere altri capi fondamentali con il look “Moon Girl”, come: stivali bassi,, occhiali, tute a pantalone, e indumenti realizzati tutti in pvc.
Noto per questa moda è anche Paco Rabanne, stilista spagnolo che lavoro con materiali innovativi come: carta, plastica o anche metallo tutto provenienti da un universo parallelo.
Pierre Cardin accolsero la sfida di spingersi ai confini dell’universo, che lo stilista tradusse artisticamente in capi dai colori vivaci pensati per una donna “galattica”
Il tutto con dettagli inusuali e proprio lui fu invitato a visitare la NASA, DIVENTANTO il primo civile al mondo a provare la tuta spaziale di Amstrong, l’esperienza lo toccò talmente tanto che finì col creare la sua versione delle tute spaziali per la NASA e nel 2000 affermò di continuare a sognare di avere una casa sulla Luna.
Tutto questo rese la moda innovativa e anche un po’.. spaziale.
Per altri articoli clicca il link
Vanessa Radosti