Marianna Pignatelli intervista Martino Di Blasi
Chi è Martino Di Blasi?
Ce lo racconta lui stesso.
Sono nato artisticamente nel 1972… chi mi battezzò fu un altro artista, il compianto Pino Esposito incidendo la mia voce in 2 LP( All’epoca si chiamavano così)
Esisteva ancora lo stereo 8, un supporto fonografico contenente 4 programmi, in cui in ogni programma venivano inseriti 3 brani… Ma questa è Storia.
Insomma io sono nato artisticamente in quel periodo…
Non esistevano PC.. Internet.. nè cellulari.
Il mio primo autore fu Vittorio Alberti,lo stesso autore di Carmelo Zappulla.
Mi riproposi come cantautore agli inizi degli anni 80 scrivendo brani per altri artisti.
Poi uscì “Ricordo di LEI”un album fantastico che aprì tante porte a Catania.
Per capirci…non esistevano sale discografiche che avevano artisti napoletani a Catania.
La produzione era solo di canzoni Siciliane.
Dopo le mie vendite tutte le sale discografiche si convertirono.
Pensa che all’epoca esisteva la nuova ciminiera… Era lo studio di Gianni e Rosario Bella.
Anche loro fecero produzioni in Napoletano.
Nacque a Catania da Roma in giù la più grande Fabbrica di duplicazione : La Sicildupli.
Di mignosa…subito dopo si accodo la duplitape.. un’altra Fabbrica di duplicazione.
Insomma con la mia uscita si formò un lavoro fantastico.
All’epoca si riuscivano a vendere 70 mila copie… anche 120 mila copie,
ogni sei mesi, perché facevamo un CD ogni 6 mesi.
Fra i tanti artisti per cui ho scritto c’è Francesco Benigno.
Quasi tutti i suoi lavori sono firmati da me.
Ho partecipato come attore in “Vite perdute”, con i ragazzi di’ Mery per sempre”.
Ho registrato un corto con Roberta Torre e ho partecipato al “Capo dei Capi”.
Insomma ci sarebbe tanto di cui parlare.
Ho prodotto 4 edizioni del Festival Mediterraneo su tv regionali, ottenendo grandi ascolti.
Ho un mio studio personale da oltre 20 anni
“Martinproduction” dove realizzo i miei brani, arrangiandoli e mixandoli…
A cosa sto lavorando ora?
Le rispondo che ultimamente la musica napoletana è stata etichettata malissimo… Addirittura attribuita alla mafia.
Io sto lavorando affinché certi artisti possano mandare messaggi positivi e non istigare alla violenza attrraverso le loro canzoni.
Noi artisti dovremmo essere d’esempio verso ragazzi considerati a rischio.
Ma come dice un vecchio detto purtroppo “Una noce dentro un sacco non fa rumore”.
Oggi ci sono i social.
Si diventa personaggi istigando al “malaffare”e tutto quello che ruota attorno.
Questo non va bene.
Comunque da 7 anni sono direttore artistico in RADIO AMORE, dove promuovo artisti che si distinguono per il loro linguaggio musicale e per i messaggi lanciati.
Condividiamo il pensiero di Martino.
Gli auguriamo di continuare su questa strada e realizzare sempre più successi